Non c'è ritorno, pensavo, questo viaggio manca di simmetria, è solo andata.
Il presente è la sola conoscenza che serve.
Per accogliere una rivelazione, grande o piccola che sia, basta a volte essere docili, termine che indicava in origine la disponibilità a farsi istruire.
L'infanzia smette ufficialmente quando si aggiunge il primo zero agli anni. Smette ma non succede niente, si sta dentro lo stesso corpo di marmocchio inceppato dalle altre estati, rimescolato dentro e fermo fuori.
La bellezza non è superflua in nessun corpo animale, anzi è la perfezione raggiunta in un lavoro svolto.
Bisogna portare la responsabilità delle proprie debolezze.
La cosa più bella di Tokio è McDonald's. La cosa più bella di Stoccolma è McDonald's. La cosa più bella di Firenze è McDonald's. Pechino e Mosca non hanno ancora nulla di bello.
I viaggi sono la parte frivola nella vita delle persone serie, e la parte seria nella vita delle persone frivole.
Solo chi si muove apprezza le soste e non conosce la noia.
La cosa che più conta di un viaggio è non smettere di viaggiare.
Viaggiamo e osserviamo ciò che è straniero essenzialmente perché siamo in cerca dell'ideale di umanità.
Il fatto di essere andato il più lontano possibile mette in qualche modo fine al viaggio. La sola tappa successiva sarebbe il non ritorno.
Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre "Andiamo", e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.
Viaggiare potrebbe essere una delle più forme più gratificanti dell'introspezione.
Vagabondo: colui che concepisce il mondo come scenario di viaggio permanente, dove non bisogna sedersi o fermarsi.
Il coraggio era anche quello. Era la consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.