In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove.— Erri De Luca
In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove.
I viaggi sono quelli per mare con le navi, non coi treni. L'orizzonte dev'essere vuoto e deve staccare il cielo dall'acqua ci dev'essere niente intorno e sopra deve pesare l'immenso, allora è viaggio.
Devi pensare solo alla montagna e a te, non devi portare pesi oltre quello dello zaino e il tuo.
Così l'attenzione che il mondo ha nei confronti di Gerusalemme è dovuta al fatto che è comunque un centro nervoso, mentre Napoli è solo un luogo narrativo, leggendario e singolare, musicale, teatrale, criminale: insomma, leggendario.
Si ottiene dal mare quello che ci offre, non quello che vogliamo. Le nostre reti, coffe, nasse, sono una domanda. La risposta non dipende da noi, dai pescatori.
L'infanzia smette ufficialmente quando si aggiunge il primo zero agli anni. Smette ma non succede niente, si sta dentro lo stesso corpo di marmocchio inceppato dalle altre estati, rimescolato dentro e fermo fuori.
Le osservazioni e gli incontri dell'uomo taciturno e solitario sono insieme più vaghi e penetranti di quelli dell'uomo socievole, i suoi pensieri più gravi e bizzarri, mai senza un'ombra di mestizia.
Il grande problema da risolvere "praticamente": si può essere felice e solitario?
Sulla vetta c'è posto solo per un uomo. Quanto più perfetto, più completo; e quanto più sarà completo, meno necessiterà dell'altro.
Date una compagnia al solitario e parlerà più di chiunque.
Tutti noi siamo condannati a un solitario confino all'interno della nostra pelle, a vita.
Chi non è in grado di entrare nella comunità o per la sua autosufficienza non ne sente il bisogno, non è parte dello Stato, e di conseguenza è o bestia o dio.
Quanto più in alto uno è nella serie gerarchica della natura, tanto più è solitario, essenzialmente e irrimediabilmente.