La Fame è la compagnia dell'uomo inoperoso.— Esiodo
La Fame è la compagnia dell'uomo inoperoso.
La giusta scelta del momento è in tutte le cose il fattore più importante.
Il dare è bene, il rubare è un male e porta la morte; perché uomo che dà di buon grado, anche se molto, è felice del dono e nel suo cuore gioisce; colui che invece prende, seguendo impudenza, anche se poco, questo raggela il suo cuore.
Chi smette di essere amico non è mai stato amico.
In tutto il migliore è colui che prende da sé le decisioni, ma buono è anche colui che ubbidisce a chi dà buoni consigli.
L'amore è il pane, e in questa carestia c'è gente che ne ha fame e gente che lo butta via.
Sì, più che la ragione è lo stomaco che ci guida.
Non si possono nutrire gli affamati con delle statistiche.
La fame umana ha una voce meravigliosamente dolce e pura. Non v'è nulla di umano nella voce della fame.
Tutta la storia umana attesta che la felicità dell'uomo, peccatore affamato, da quando Eva mangiò il pomo, dipende molto dal pranzo.
All'affamato spetta il pane che si spreca nella tua casa.
Erano gli anni in cui erravo affamato per le strade di Christiania, quella strana città da cui non riesci a fuggire prima che t'abbia impresso il suo marchio.
La fame viene e scompare... Ma la dignità, una volta persa, non torna mai più.
Io ho provato cosa vuol dire essere affamato, ma sono sempre andato dritto in un ristorante.
Ci sono persone nel mondo così affamate, che Dio non può apparire loro se non in forma di pane.