Io non trovo affatto assurdo il mio teatro.
Si parla della propria infanzia quando non c'è più, quando non la si capisce più molto bene.
Anche la noia fiorisce, quando ti senti sicuro. È un sintomo di sicurezza.
La matematica è nemica mortale della memoria - eccellente in altri campi - ma nefasta aritmeticamente parlando.
Il successo è la fortuna di essere frainteso da alcune persone influenti.
Anche i laici possono avere delle virtù, il fatto è che sono vicini alla divinità ma non lo sanno. Sono vicini in modo irrazionale.
Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell'uomo di dare un senso alla vita.
Pur troppo per qualche tempo l'arte nostra si è avvilita a segno di mendicar dalla musica i suffragi per tirar la gente al teatro.
Se un drammaturgo provasse a guardare tutti faccia a faccia, si avrebbe il peggior caso di strabismo dopo che Annibale perse un occhio cercando di contare i suoi diciannove elefanti durante una tempesta di neve mentre attraversava le Alpi.
Quello che si dà in teatro, in disco non lo si può dare.
Il teatro, portando alla vita maschere impersonali, è solo per coloro che sono abbastanza virili da creare nuova vita: o un conflitto di passioni più sottile di quelli che già conosciamo, o un nuovo personaggio completo.
Mi manca il tempo passato a fare le prove a teatro.
Il cinema è per i registi, il teatro per gli attori.
Amo moltissimo il palcoscenico e soprattutto recitare nei classici, perché ti mettono sempre un po' con le spalle al muro costringendoti a crescere.
Il teatro è il luogo dove cresci, dove riesci a porti quelle domande essenziali per il tuo lavoro, cosa che a cinema non puoi fare. Il cinema è il luogo delle risposte, non delle domande.
La politica è teatro. Quando si alza il sipario io faccio la mia parte.