Io non trovo affatto assurdo il mio teatro.— Eugène Ionesco
Io non trovo affatto assurdo il mio teatro.
Un medico coscienzioso deve morire con il malato se non possono guarire insieme.
Anche la noia fiorisce, quando ti senti sicuro. È un sintomo di sicurezza.
Dove non c'è umorismo non c'è umanità; dove non c'è umorismo (questa libertà che si prende, questo distacco di fronte a se stessi) c'è il campo di concentramento.
Si parla della propria infanzia quando non c'è più, quando non la si capisce più molto bene.
Una fraternità fondata sulla metafisica è più sicura di una fraternità o di un cameratismo fondati sulla politica.
Questa intera creazione è essenzialmente soggettiva, e il sogno è il teatro dove il sognatore è allo stesso tempo sia la scena, l'attore, il suggeritore, il direttore di scena, il manager, l'autore, il pubblico e il critico.
Non abbandonerò mai il teatro e la soddisfazione di un pubblico diverso ogni sera.
Il palco è lo strumento degli attori.
Nella storia dell'umanità non cala mai il sipario. Se solo ci si potesse allontanare dal teatro prima della fine dello spettacolo.
Il teatro resiste come un divino anacronismo; come l'opera lirica e il balletto classico. Un'arte che è rappresentazione più che creazione, una fonte di gioia e di meraviglia, ma non una cosa del presente.
Sono un attore di teatro, ma negli ultimi dieci anni ho recitato in vari film per guadagnare soldi.
L'osteria nella quale prendo i miei pasti è uno dei luoghi nei quali amo l'Italia. Entrano cani festosi, che nessuno sa di chi sono, bambini nudi con in mano un fiasco impagliato. Mangio, solo come il Papa, non parlo a nessuno, e mi diverto come a teatro.
Sul palco non si è per nulla limitati perché si è liberi nel linguaggio: il linguaggio è la fonte della fantasia. Si può viaggiare più lontano con il linguaggio a teatro più che in qualsiasi film.
Il vero teatro della storia è l'area temperata.
Al college ho lasciato medicina per fare teatro, poi mi sono trasferito a San Francisco e ci ho vissuto per cinque anni.