Abbiamo fatto del nostro meglio per peggiorare il mondo.— Eugenio Montale
Abbiamo fatto del nostro meglio per peggiorare il mondo.
Le innaturali concentrazioni metropolitane non colmano alcun vuoto, anzi lo accentuano. L'uomo che vive in gabbie di cemento, in affollatissime arnie, in asfittiche caserme è un uomo condannato alla solitudine.
Ma in attendere è gioia più compita.
Io sono qui perché ho scritto poesie, un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo.
Se procedi t'imbatti tu forse nel fantasma che ti salva: si compongono qui le storie, gli atti scancellati pel giuoco del futuro.
L'ispirazione spesso sembra morderlo come una tarantola, scuoterlo da un sonno atavico e in quei momenti è impossibile scrivere meglio di lui, con più scaltra misura, con gusto più perfetto.
L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli.
La moderna fine del mondo si compirà in questo modo: in occasione dell'ultimo perfezionamento delle macchine si dichiarerà la incapacità a circolare degli uomini. Le automobili non riescono a portare avanti gli autisti.
Il mondo è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere.
Il mondo è alcune tenere imprecisioni.
Sorrideva quand'era disgustato dal mondo. Lo giudicavano pertanto felice.
Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita.
Il mondo è stato creato per essere ricreato.
Lo dovevamo affogare nella saliva, il mondo.
Il mondo è un cancro che si divora.
Mi è stato più facile pensare un mondo senza creatore, che un creatore pieno di tutte le contraddizioni del mondo.