Basta un mal di denti per non farci credere nella bontà del creatore.
L'unica opera grande e perfetta è quella che non si sogna mai di realizzare.
La vanità è la fiducia nell'effetto del nostro valore, l'orgoglio la fiducia nel nostro valore.
La natura è la differenza tra l'anima e Dio.
Che cos'è la vita dell'umanità se non una evoluzione religiosa senza influenza sulla vita quotidiana?
Una sola cosa mi meraviglia più della stupidità con la quale la maggior parte degli uomini vive la sua vita: l'intelligenza che c'è in questa stupidità.
Credere in un Dio vuol dire comprendere la questione del senso della vita. Credere in un Dio vuol dire vedere che i fatti del mondo non sono poi tutto. Credere in Dio vuol dire vedere che la vita ha un senso.
Il credente è uno che manca di fede in sé stesso.
Il credente non si lascerebbe strappare la sua fede né tramite argomentazioni né tramite proibizioni. E se anche la cosa riuscisse nel caso di qualcuno, sarebbe una crudeltà. Chi per decenni ha preso sonniferi, naturalmente non può dormire se ne viene privato.
Ormai in dio non crede più nessuno, neppure i credenti.
È risaputo che alcuni credenti di strettissima osservanza hanno dubitato di Dio perché li aveva colpiti una grande sventura, magari per quanto provocata da loro stessi; però non si è mai visto nessuno che abbia perso la fede per aver ottenuto una felicità immeritata.