Sono come un gatto e mi piace lavorare a casa.— Ferzan Özpetek
Sono come un gatto e mi piace lavorare a casa.
Cresco sempre di più avendo le persone accanto a me: amici che fanno parte della mia famiglia. Sono molto fortificato da queste persone con cui condivido tutto. Non ci sono cattiverie perché ci siamo scelti. Le persone che non mi piacciano non le frequento.
Sul set seguo soprattutto l'istinto e l'emozione, non mi preoccupo più di tanto di ricordare qualcosa o qualcuno.
Nella vita trascino molto i miei rapporti, non posso accettare una separazione tra persone che per dieci anni hanno condiviso il letto. Credo che vi sia un modo per accettare una separazione, per viverla.
Ho molto studiato i filosofi e i gatti. La saggezza dei gatti è infinitamente superiore.
Un gatto non farebbe mai amicizia con qualcuno che non è ben disposto verso di lui. I gatti non sbagliano mai sulle persone.
La funzione del gatto è di essere un totem moderno, una specie di incarnazione emblematica e protettrice del focolare, un riflesso benevolo di quello che sono gli inquilini della casa.
Non importa se un gatto è bianco o nero, finché cattura i topi.
Amo i gatti perché amo la mia casa. Ed a poco a poco essi ne diventano l'anima invisibile.
Dio fece il gatto perché l'uomo potesse avere il piacere di coccolare la tigre.
Chi è riuscito a creare un capolavoro come il gatto, ha acquisito il diritto di sbagliare tutto il resto. Infatti.
I gatti sono stati destinati a insegnarci che in natura non tutto ha uno scopo.
Vieni, gatto bello, sul mio cuore innamorato; tieni strette l'unghie nelle zampe, e lasciami annegare nei tuoi occhi belli fatti d'agata e metallo.
Puoi tenere un cane, ma è il gatto che tiene le persone, perché i gatti trovano che gli esseri umani siano utili animali domestici.