La gratitudine è la più squisita forma di cortesia.
In amore non amare troppo è un mezzo sicuro per essere amati.
Esiste merito senza successo, ma non esiste successo senza qualche merito.
Talvolta ci lamentiamo con leggerezza dei nostri amici per giustificare in anticipo la nostra leggerezza.
Spesso si fa pompa delle passioni più delittuose; ma l'invidia è una passione timida e vergognosa che non si osa confessare.
Non basta avere grandi qualità: bisogna saperle amministrare.
Molto più decisivo e molto più durevole di tutto l'oro che si può accumulare è la gratitudine di un popolo.
C'è una virtù che gode di una sempre minor coinsiderazione: la gratitudine. Cioè l'impulso che ci porta a voler bene, ad essere riconoscenti, a cercare di ricambiare coloro che ci hanno aiutato nei momenti difficili della vita.
La gratitudine non esiste in natura; per conseguenza è inutile pretenderla dagli uomini.
La gratitudine è l'anima della religione, dell'amor filiale, dell'amore a quelli che ci amano, dell'amore alla società umana, dalla quale ci vengono tanta protezione e tante dolcezze.
Nella maggioranza degli uomini la gratitudine è solo un desiderio velato di ricevere benefici maggiori.
Gratitudine. Un sentimento che sta a metà strada fra il beneficio ricevuto e quello previsto o atteso.
La gratitudine non è soltanto la principale virtù, ma anche la madre di tutte le altre.
Il sentimento di gratitudine è una delle espressioni più evidenti della capacità di amare. La gratitudine è un fattore essenziale per stabilire il rapporto con l'oggetto buono e per poter apprezzare la bontà degli altri e la propria.
Accetto con gratitudine la più aspra critica, se soltanto rimane imparziale.
Dove men si sa, più si sospetta.