Non c'è niente di peggio del disordine quando si hanno capacità esigue.— Franz Kafka
Non c'è niente di peggio del disordine quando si hanno capacità esigue.
Esiste un punto d'arrivo, ma nessuna via; ciò che chiamiamo via non è che la nostra esitazione.
L'uomo soffre forse di più o, se vogliamo, ha minore resistenza, mentre invece la donna soffre sempre senza colpa.
Bisognerebbe leggere, credo, soltanto i libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo?
Di fronte a te avevo perduto ogni fiducia in me stesso e conseguito in cambio uno sconfinato senso di colpa.
Tu puoi tenerti lontano dai dolori del mondo, sei libero di farlo e risponde alla tua natura, ma forse proprio questa tua astensione è l'unico dolore che potresti evitare.
E' l'Ordine a essere una momentanea mancanza del Disordine, in un mondo in cui quest'ultimo cresce in maniera misurabile e inesorabile attraverso l'entropia.
Con l'ordine esteriore si cerca sempre di mascherare un disordine interiore.
Nella zuffa non adoperare mai una battaglia ad un'altra cosa che a quella per che tu l'avevi deputata, se tu non vuoi fare disordine.
In ogni trasformazione il disordine che si crea è sempre maggiore dell'ordine che si è creato.
Uno dei vantaggi dell'essere disordinati è che si fanno costantemente delle scoperte entusiasmanti.
Il disordine medesimo di consumare più che non si riproduce è uno sprone a maggiormente riprodurre.
Non sono una lettrice coscienziosa, di buona memoria. Leggo moltissimo ma disordinatamente, e dimentico quello che leggo. Anzi, per dire meglio, ne conservo una memoria distorta.
È il momento di fare casino... C-a-s-i-no? Mi dispiace lo faccio!
L'amore ci confonde facilmente perché è un continuo fluire tra illusione e sostanza, tra memoria e desiderio, tra appagamento e bisogno.