Pretendere di essere amati è la presunzione più grande.
Conviene all'umanità di un maestro, mettere i propri discepoli in guardia contro se stesso.
Le persone gravi, malinconiche, diventano più leggere e di tanto in tanto affiorano alla loro superficie, proprio attraverso ciò che rende gli altri pesanti, attraverso l'odio e l'amore.
Il cristiano ordinario è una pietosa figura, un uomo che veramente non sa contare fino a tre, e che del resto, proprio a causa della sua irresponsabilità, non meriterebbe di essere punito così duramente come il Cristianesimo gli promette.
Si odono solo le domande alle quali si è in condizione di trovare una risposta.
Pretendere dalla forza che essa non si manifesti come forza, che essa non sia volontà di sopraffazione, volontà di oppressione, di potere, che essa non sia sete di nemici e di resistenze e di trionfi, è tanto assurdo come il pretendere dalla debolezza che essa si manifesti come forza.
Ho venti difetti, ma la presunzione non è fra questi venti.
Che cosa diventa un presuntuoso, privo della sua presunzione? Provatevi a levar le ali ad una farfalla: non resta che un verme.
Siamo talmente presuntuosi che vorremmo essere conosciuti da tutta la terra, anche dalla gente che verrà quando non ci saremo più.
Come si fa a credere che Dio esiste? E come si fa a credere che non esiste? Sia il credente che il non credente sono due presuntuosi. Non a caso presumono.
Quando si ama si è sovente molto presuntuosi.
Non provo compassione per i presuntuosi, perché penso che portino con sé i mezzi per consolarsi.
Le idee generali e la gran presunzione sono sempre sul punto di causare enormi danni.
La nostra presunzione è tale che vorremmo essere conosciuti dal mondo intero e anche da quelli che verranno quando non ci saremo più. Ma siamo così vani che la stima di cinque o sei persone attorno a noi ci fa piacere e ci soddisfa.
Non ho mai pietà dei presuntuosi, perché penso che portano con sé il loro conforto.