La vera nonviolenza è impossibile, se prima non si vince ogni paura.— Gandhi
La vera nonviolenza è impossibile, se prima non si vince ogni paura.
Ci sono princìpi che non ammettono compromessi e per la cui pratica occorre essere pronti a sacrificare anche la vita.
Il perdono è l'ornamento dei forti.
Dobbiamo fare il miglior uso possibile del tempo libero.
L'assenza di paura non significa arroganza o aggressività. Quest'ultima è in sé stessa un segno di paura. L'assenza di paura presuppone la calma e la pace dell'anima. Per essa è necessario avere una viva fede in Dio.
Il singolo individuo può sfidare la violenza di un impero ingiusto per difendere il proprio onore, la propria religione, la propria anima e porre i presupposti per la caduta di quell'impero o per la sua rigenerazione.
La violenza allegra non provoca dolore e non ha conseguenze tragiche. È la soluzione facile e veloce di molti problemi, a cui ricorrono tanto i buoni che i cattivi e che conduce sempre al lieto fine.
La violenza domestica è il fronte di prima linea nella guerra contro le donne.
La violenza non è in noi: la violenza è nel divenire. Quando qualcosa si muove, siamo già in presenza di una catastrofe.
La violenza finisce sempre per distruggere se stessa.
Restituire violenza alla violenza moltiplica la violenza, aggiungendo una più profonda oscurità a una notte ch'è già priva di stelle. L'oscurità non può allontanare l'odio; solo l'amore può farlo.
La violenza, che non è in se stessa crudele, lo diviene nella trasgressione specifica di chi l'organizza. La crudeltà è una delle forme della violenza organizzata.
La nonviolenza è l'arma dei forti. Nei deboli potrebbe facilmente ridursi a ipocrisia.
Quando la ragione tace e tocca alla violenza la decisione suprema, la miglior difesa consiste nell'assalto.
Anche quando fa giustizia, la violenza è ingiusta.
Lo Stato chiama «legge» la propria violenza, e «crimine» quella dell'individuo.