L'amore può aver luogo solo nel porsi dinanzi ad un nostro eguale, dinanzi allo specchio e all'eco della nostra essenza.

Friedrich Hegel
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La nostra interpretazione

L’idea espressa ruota attorno al fatto che l’amore autentico richiede un incontro tra due persone percepite come uguali nella loro dignità e profondità interiore. Non c’è vera relazione quando uno domina e l’altro è sottomesso, quando uno è idealizzato come superiore o disprezzato come inferiore. L’amore nasce invece quando l’altro diventa uno specchio in cui riconoscersi, una risonanza che fa vibrare ciò che già abita dentro di noi. Questo non significa che l’altro sia una nostra copia, ma che tra i due esiste un terreno comune, una affinità di essenza che permette di riconoscere nell’altro una coscienza, una interiorità viva quanto la nostra. In questo modo l’amore diventa anche un atto di conoscenza di sé: amando qualcuno che sentiamo come pari, ci riveliamo a noi stessi, scopriamo lati della nostra personalità, desideri e fragilità che senza quell’incontro resterebbero nascosti. L’altro diventa eco dei nostri sentimenti, conferma la nostra esistenza interiore e ci restituisce un’immagine più completa di ciò che siamo. L’amore non è allora solo desiderio o attrazione, ma riconoscimento reciproco, uno spazio in cui due esseri si rispecchiano e si confermano a vicenda nella loro umanità. Senza questa reciprocità dell’anima, ciò che rimane è solo dipendenza, possesso o illusione, non quella forma profonda di legame che rende l’amore una forza trasformativa e veritiera nella vita umana.

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