Penso, dunque sono. Credo.— George Carlin
Penso, dunque sono. Credo.
Si fa un gran parlare della violenza in televisione che genera a sua volta violenza nelle strade. Beh!, i programmi comici si sprecano in TV: il che provoca forse un aumento della comicità per le strade?
Se c'è un dio, penso che le persone più ragionevoli potrebbero convenire che è come minimo incompetente e forse, dico forse, non gliene frega un cazzo.
L'intelligenza media della specie umana è bassa, e vengono i brividi a pensare che la metà degli esseri umani è statisticamente anche più stupida della media.
La Chiesa Cattolica è strepitosa: è riuscita a convincerci che esiste un dio caritatevole, misericordioso, che ha creato il cielo e la terra, che ci ama, ci vuole vicino a lui, è l'onnipotente, e ha bisogno di soldi.
Come mai quando si tratta di noi, è un aborto, e quando si tratta di un pollo, è un'omelette?
Chi pensa in tutto come il suo secolo è necessariamente nell'errore.
Date al solitario pensatore la più cara delle sue gioie, quella di sapersi vivo nella vita di tutti.
Ecco il grande errore di sempre: immaginarsi che gli esseri pensino ciò che dicono.
Quello che mi lega a voi è la tranquillità intima che non mi lascia dubbio sulla perfetta identità dei nostri pensieri.
Chi vuole pensare deve rinunciare a "darsi da fare".
Non possiamo pensare nulla d'illogico, ché altrimenti dovremmo pensare illogicamente.
Il pensiero s'impernia sulla definizione delle parole.
Vivere del pensiero è sentirsi superiori alla comunità.
Il pensiero è un dinamismo dialogico ininterrotto, una navigazione tra Scilla e Cariddi verso le quali la trascina ogni egemonia di uno dei processi antagonisti.
Per pensare cose semplici ci vuole un genio; i cretini pensano solo cose complicate.