Non troveremo mai riposo: il presente è perpetuo.— Georges Braque
Non troveremo mai riposo: il presente è perpetuo.
In arte vale un solo argomento, quello che non si può spiegare.
Si può deviare un fiume dal suo corso, non farlo risalire alla sorgente.
Se il pittore non disprezza la pittura, paventi di fare una tela che valga più di lui.
Mai avremo riposo. Il presente è perpetuo.
La verità esiste, non s'inventa che la menzogna.
Il presente non è che il frutto di un albero che affonda le sue radici nel passato, non puoi capire il presente se non vai alle radici.
In tre tempi si divide la vita: nel presente, passato e futuro. Di questi, il presente è brevissimo; il futuro, dubbioso: il passato, certo.
Ciò che una volta presente non ci turba, nell'attesa ci fa impazzire.
Già morta, già cosa, quando ancora dobbiamo viverla, la nostra epoca è sola nella storia e codesta solitudine storica influisce fin sulle nostre percezioni: ciò che noi vediamo "non ci sarà più"; si riderà delle nostre ignoranze, ci si indignerà delle nostre colpe. Quale risorsa ci rimane?
Quanto più pensiamo a tutto quello che fu e che sarà, tanto più pallido ci diventa quel che è ora.
Rigettare il passato quando il presente è anche peggio fa sì che parte del vomito abbia quasi l'aspetto gustoso.
L'avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge.
Il passato ci appartiene, ma noi non apparteniamo al passato: noi siamo del presente. Costruiamo il futuro, ma non siamo del futuro.
Quando arriva il tempo in cui si potrebbe, è passato quello in cui si può.
Non volgiamoci all'indietro con rabbia e nemmeno in avanti con paura, ma attorno a noi con consapevolezza.