Sfortuna: unica spiegazione possibile del proprio fallimento.— Georges Elgozy
Sfortuna: unica spiegazione possibile del proprio fallimento.
Cultura: grande macchinazione ordita per fabbricare dei professori che, a loro volta, fabbricheranno dei professori che fabbricheranno.
Arte oratoria: arte di dire il minimo di cose col massimo di parole.
Quotidiano: tessuto di sciocchezze, scritto, stampato e venduto in meno di qualche ora; quindi letto, gettato e dimenticato in meno di qualche minuto.
Diploma: permesso di dimenticare o perlomeno di non imparare più.
Falso problema: problema che dispensa di cercare una vera soluzione.
Continua ad iniziare e a fallire. Ogni volta che fallisci, inizia tutto da capo, e crescerai più forte fino a quando avrai raggiunto uno scopo - forse non quello per il quale avevi iniziato, ma uno che sarai lieto di ricordare.
La vera dignità non viene mai acquistata con la posizione, e non viene mai persa quando gli onori sono ritirati.
Anche se alcuni dei film in cui ho recitato non hanno ottenuto grande successo commerciale, io non li considero dei fallimenti.
La storia è un catasto di fallimenti. Ognuno ne cava una sua versione inservibile.
Non esistono tiri imparabili. Sono errori di posizione in previsione del tiro.
Si fallisce ovunque nel mondo cercando di tenere insieme persone diverse, ma si deve perseverare. Questo è il modo per continuare a credere che la vita valga la pena di essere vissuta.
Si costruisce sul fallimento. Usalo come un trampolino di lancio. Chiudi la porta del passato, non dimenticare i tuoi errori, ma non fissarti su questi. Non lasciare che abbia nessuna delle tue energie, del tuo tempo o del tuo spazio.
Cerchiamo con tutti i mezzi possibili la perfezione, il risultato finale del nostro lavoro è una varietà impressionante di imperfezioni. Siamo sorpresi dalla nostra stessa versatilità nell'essere capaci di fallire in così tanti modi differenti.
La differenza tra le leggi di natura e la legge di Murphy è che con le leggi di natura si può contare sul fatto che le cose andranno male sempre allo stesso modo.
Il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.