Tutti gli uomini per necessità nascono e vivono infelici.— Giacomo Leopardi
Tutti gli uomini per necessità nascono e vivono infelici.
Tanto l'uomo è gradito e fa fortuna nella conversazione e nella vita, quanto ei sa ridere.
È curioso a vedere che quasi tutti gli uomini che vagliono molto, hanno le maniere semplici; e che quasi sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco valore.
La varietà è tanto nemica della noia che anche la stessa varietà della noia è un rimedio o un alleviamento della stessa, come vediamo tutto giorno nelle persone di mondo.
Tutto è follia in questo mondo fuorché il folleggiare. Tutto è degno di riso fuorché il ridersi di tutto. Tutto è vanità fuorché le belle illusioni e le dilettevoli frivolezze.
A conoscere perfettamente i pregi di un'opera perfetta o vicina alla perfezione, e capace veramente dell'immortalità, non basta essere assuefatto a scrivere, ma bisogna saperlo fare quasi così perfettamente come lo scrittore medesimo che hassi a giudicare.
Veramente infelice è chi non sa sopportare l'infelicità.
L'infelicità degli uomini viene da una sola cosa, non sapersene stare in pace in una camera.
Non esitono grandi scoperte nè reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice.
Se non ci fosse, a questo mondo, l'infelicità, ci potremmo credere in paradiso.
Se l'infelicità ama essere in compagnia, certo essa ne trova a sufficienza.
Infelicitá grande è essere in grado di non potere avere el bene, se prima non s'ha el male.
La via più sicura per evitare una grande infelicità è di ridurre possibilmente le proprie pretese in rapporto ai propri mezzi di qualunque specie.
Quelli che sono infelici non hanno bisogno di niente a questo mondo, eccetto di persone capaci di concedere loro la propria attenzione.
Cosa e dove saremmo senza la nostra infelicità? Essa ci è, nel vero senso della parola, dolorosamente necessaria.
Ognuno è infelice nella misura in cui crede di esserlo!