L'ubbriachezza è madre dell'allegrezza.
Ecco è fuggito il dì festivo, ed al festivo il giorno volgar succede, e se ne porta il tempo ogni umano accidente.
Tanto è necessaria l'arte nel viver con gli uomini che anche la sincerità e la schiettezza conviene usarla seco loro con artificio.
La più sublime, la più nobile tra le Fisiche scienze ella è senza dubbio l'Astronomia. L'uomo s'innalza per mezzo di essa come al di sopra di sé medesimo, e giunge a capire la causa dei fenomeni più straordinari.
Un abito silenzioso nella conversazione, allora piace ed è lodato, quando si conosce che la persona che tace ha quanto si richiede e ardimento e attitudine a parlare.
Tutto è o può esser contento di se stesso, eccetto l'uomo.
È meglio dormire con un cannibale sobrio che con un cristiano ubriaco.
Un ubriaco è molto più felice d'un astemio ed è per questo che molti infelici si danno al bere.
L'ubriachezza non è altro che una pazzia volontaria.
Se vuoi sapere dov'è Dio, chiedilo a un ubriaco.
L'ubriachezza è una vera sepoltura dello spirito dell'uomo, e del suo discernimento.
L'ubriachezza è un suicidio temporaneo.
È sempre difficile discorrere con un ubriaco; inutile negarlo, chi non ha bevuto si trova in uno stato d'inferiorità.
Si riesce a fingere bene di essere ubriachi soltanto se si è bevuto molto vino.
Un uomo che si rende ridicolo quando è ubriaco non possiede l'arte dell'ubriacarsi.