Per essere italiani nel mondo dobbiamo essere europei in Italia.— Gianni Agnelli
Per essere italiani nel mondo dobbiamo essere europei in Italia.
Ho conosciuto mariti fedeli che erano pessimi mariti. E ho conosciuto mariti infedeli che erano ottimi mariti. Le due cose non vanno necessariamente assieme.
Un uomo che non piange, non potrà mai fare grandi cose.
Mi sono simpatici gli ecologisti. Ma hanno programmi costosi. Non si può essere più "verdi" delle proprie tasche.
Innamorarsi è da camerieri.
Ci si innamora a vent'anni: dopo si innamorano soltanto le cameriere.
Dalla prima uscita puoi annà ar Vaticano / Ce sta un inglese che guida contromano / Dice: "C'avete voluto in Europa e mo' c'entriamo, contromano".
La vecchia e cara Europa di Thomas Mann e degli antichi parapetti di Dresda non conta più nulla.
L'Europa deve a questa pluralità di percorsi tutto il suo sviluppo progressivo e multiforme.
La gente oggi non vuol governare; essa vuole esser governata, e avere la sua pace. Se fossero di più i grandi uomini di stato in Europa, ci sarebbero meno partiti.
Vogliamo essere europei di lingua italiana, piuttosto che italiani di lingua toscana.
La dimensione dell'Europa non è lo spazio, che la ridurebbe ad un appendice della penisola asiatica, ma il tempo, la storia, la tradizione, il passato.
La guerra fredda è cominciata con la divisione dell'Europa, e finirà solo quando sarà di nuovo unita.
Dell'Europa percepiamo ancora più limiti che opportunità.
Noi europei non ci siamo indebitati per salvare le banche e poi osservarle da lontano mentre tengono chiusi i rubinetti per l'economia reale.
Gli immigrati dal Nord Africa sono un problema europeo. Ma l'Unione Europea, purtroppo, continua a proporre soluzioni obsolete, che andavano bene in un'altra epoca. L'Europa è da rifondare. Anzitutto nella solidarietà.