Non c'è niente da fare In amore il pensare è niente, il sentire è tutto.
— Giorgio Gaber
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La nostra interpretazione
Nel rapporto amoroso autentico la dimensione razionale occupa un posto secondario, quasi marginale, rispetto alla forza delle emozioni. I ragionamenti, le strategie, i calcoli su ciò che è giusto o conveniente non riescono a cogliere l’essenza profonda del legame affettivo. L’esperienza interiore, la vibrazione immediata del cuore, la capacità di lasciarsi attraversare dai sentimenti diventano il centro dell’esistenza. Non si tratta di esaltare l’irrazionalità in modo irresponsabile, ma di riconoscere che l’amore sfugge alle griglie logiche con cui si tenta di controllarlo. L’intuizione, il trasporto, la sensibilità, la tenerezza e persino la vulnerabilità hanno più peso delle argomentazioni lucide e ben costruite. L’attrazione, la cura, il desiderio di stare accanto all’altro non nascono da un bilancio di pro e contro, ma da una risposta immediata e profonda che spesso non sappiamo spiegare. Nel riconoscere questo primato del sentire, si afferma una visione dell’amore come esperienza totale, capace di trascinare oltre le paure e le difese, in un luogo dove conta quello che si prova più di quello che si sa dimostrare o giustificare. L’autenticità del legame si misura nella capacità di abbandonarsi a questa verità emotiva, anche quando non è del tutto comprensibile alla mente.