Panem et circences.— Decimo Giunio Giovenale
Panem et circences.
Un uccello raro sulla terra, e in tutto simile a un cigno nero.
Molti individui, come i diamanti grezzi, nascondono splendide qualità dietro una ruvida apparenza.
Spesso si è indulgenti nei confronti dei corvi e si condannano le colombe.
La nobiltà è la sola e unica virtù.
C'è chi, come prezzo del proprio misfatto, ebbe la forca, chi la corona.
Il pane del povero è duro, e non è giusto dire che dove cè poca roba c'è poco pensiero. Al contrario. Stare a questo mondo è una fatica, soprattutto saperci stare.
Sono cresciuto baciando libri e pane... Da quando ho baciato una donna, le mie attività con pane e libri persero di interesse.
E avremo pane per non morire e rabbia per proseguire e vino e vino per chi ci seguirà...
Il vero pane è bianco, preaffettato e non sa quasi di niente: sono questi i requisiti essenziali.
Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz'altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo.
È piena di grano, dal grano si fa il pane e il pane sono io, quando entrano a prendere il grano son costretti a pensar a me anche coloro che qui non entravano mai e mi parlano pur restando muti, perché questa è la chiesa del silenzio.
Vivere senza nessun mestiere è la miglior cosa: magari accontentarsi di mangiare pane solo, purché non sia guadagnato.
Il pane col sale placherà bene lo stomaco ululante per la fame.
Una crosta mangiata in pace è meglio di un banchetto a cui si partecipa con ansietà.
Ministro: Regina, il popolo non ha più pane. Maria Antonietta: Che mangino brioches.