Chi mangia a gusto d'altri non mangia mai cosa gli faccia pro.— Giulio Cesare Croce
Chi mangia a gusto d'altri non mangia mai cosa gli faccia pro.
Chi a se stesso non è buono, manco può esser buono per altri.
Chi manda la sua lingua avanti del pensiero non ha del saggio.
Non viene ingannato se non chi si fida.
Chi non ha del suo non può darne ad altri.
Cavoli riscaldati né amore ritornato non fu mai buono.
La carne, il sangue, i visceri, tutto ciò che ha palpitato e vissuto gli ripugnavano... poiché alla bestia duole morire come all'uomo, e gli dispiaceva digerire agonie.
Non predicare agli altri ciò che dovrebbero mangiare, ma mangia come ti capita, e stai zitto.
Amare al buio, dormire al sole, mangiare in silenzio: tre sciocchezze.
Mangiare mette insieme anima e corpo, bere li separa.
Non c'è alcun dubbio sul fatto che mangiare in modo poco sano sia un atto di disprezzo verso te stesso.
Commestibile: buono da mangiare, sano e digeribile come un verme per un rospo, un rospo per un serpente, un serpente per un maiale, un maiale per un uomo e un uomo per un verme.
La grande varietà di vivande ha prodotto molte malattie.
Fu veramente un audace colui che per primo mangiò un'ostrica.
Dovevamo mangiare. E mangiare e rimangiare. Eravamo tutti disgustosi, condannati ai nostri compitini sporchi. Mangiare, scoreggiare, grattarci, sorridere e santificare le feste.
Noi siamo gli infelici schiavi del nostro stomaco.