L'insegnamento effettivamente è come un cibo, il cui possessore è colui che lo distribuisce.
Il professore è un uomo che deve parlare per un'ora.
Chi è in tutto e per tutto un maestro prende sul serio tutte le cose soltanto in relazione ai suoi scolari persino se stesso.
Non sempre dipende dal maestro fare buoni allievi. Occorre l'aiuto della natura: il seme deve trovare il terreno adatto.
Ottimo è quel maestro che, poco insegnando, fa nascere nell'alunno una voglia grande d'imparare.
Ciascuno è maestro di se stesso e solo dentro di se trova la ragione delle cose.
Ci sono uomini colti persino tra i professori.
Pronuncia sempre con riverenza questo nome maestro, che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo.
Non c'è niente da fare: ogni maestro ha un solo allievo, e questo gli diventa infedele perché è destinato anche lui a diventare maestro.
L'unico vero maestro non è in nessuna foresta, in nessuna capanna, in nessuna caverna di ghiaccio dell'Himalaya... È dentro di noi!
I professori vanno mangiati in salsa piccante per essere digeriti, e chi li digerisce diventa un po' professore anche lui.