Povero quel maestro che non sa essere maestro se non fra le pareti della scuola.
Dove non sia forza di carattere, nessuna vittoria è possibile.
Non merita d'essere letto il libro che non lasci desiderio d'essere riletto.
Gli egoisti sono poveri maestri nell'arte di godere, ignorando la gioia del dare e del darsi.
Chi, essendo in guerra col mondo, è in pace con se medesimo, può essere felice; ma non può non essere infelicissimo chi, essendo in guerra con se medesimo, sia in pace col mondo.
Due attitudini si richiedono in uomo d'ingegno: saper fare qualche cosa, e sapere starsene senza far nulla.
Solo i grandi maestri di stile sanno essere oscuri.
E pronuncia sempre con riverenza questo nome - maestro - che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo.
Chi in un'arte è diventato maestro, può senza danno scordarsi le regole.
Buon maestro è già quello che non lega, comprime o snatura l'anima dell'alunno.
Si ripaga male un maestro, se si rimane sempre scolari.
Chi è fondamentalmente un maestro prende sul serio ogni cosa soltanto in relazione ai suoi scolari - perfino se stesso.
Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.
Ottimo è quel maestro che, poco insegnando, fa nascere nell'alunno una voglia grande d'imparare.
Ci sono uomini colti persino tra i professori.