Ciascuno è maestro di se stesso e solo dentro di se trova la ragione delle cose.— Epicuro
Ciascuno è maestro di se stesso e solo dentro di se trova la ragione delle cose.
Poca importanza ha la sorte per il saggio, perché le cose più grandi e importanti sono governate dalla ragione, e cosi continuano e continueranno ad essere per tutto il corso del tempo.
Se ogni piacere si intensificasse nel suo luogo e nella sua durata, e pervadesse tutto il nostro composto o le parti più importanti del nostro essere, allora i piaceri non differirebbero gli uni dagli altri.
Non si deve invidiare nessuno; i buoni non meritano invidia; per quanto riguarda i cattivi, più hanno fortuna e più si rovinano.
La venerazione tributata al saggio fa onore a chi la esercita.
Farà nulla il saggio di quanto è vietato dalle leggi, ove sappia di poter rimanere occulto?
L'unico vero maestro non è in nessuna foresta, in nessuna capanna, in nessuna caverna di ghiaccio dell'Himalaya... È dentro di noi!
E pronuncia sempre con riverenza questo nome - maestro - che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo.
Si ripaga male un maestro, se si rimane sempre scolari.
Conviene all'umanità di un maestro, mettere i propri discepoli in guardia contro se stesso.
I professori vanno mangiati in salsa piccante per essere digeriti, e chi li digerisce diventa un po' professore anche lui.
Solo i grandi maestri di stile sanno essere oscuri.
Buon maestro è già quello che non lega, comprime o snatura l'anima dell'alunno.
Il maestro si limita a «muovere», a stimolare il discepolo e il discepolo solo se risponde a questo stimolo - sia durante che dopo l'esposizione del maestro - arriva ad un vero apprendimento.
Il professore è un uomo che deve parlare per un'ora.
Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.