È una cosa stolta supplicare gli dei per ottenere ciò che uno è in condizione di procurarsi da se stesso.— Epicuro
È una cosa stolta supplicare gli dei per ottenere ciò che uno è in condizione di procurarsi da se stesso.
Per molti le ricchezze acquistate non hanno rappresentato la fine, ma solo un mutamento delle loro miserie.
Anche se il saggio non cammina con lo stesso passo, di sicuro cammina per una stessa via.
Ciò che si dissolve non ha più sensibilità, e ciò che non ha sensibilità non è niente per noi.
L'uomo d'indole bennata deve, al fine di raggiungere il 'destino di salvezza', sorvegliare la propria giovinezza e tenere a freno ciò che corrompe tutto a causa dei desideri furiosi.
Se vivi sulla norma della natura, non sarai mai povero; su quella delle opinioni, non sarai mai ricco.
Gli Etiopi dicono che i loro dèi sono camusi e neri, i Traci che hanno occhi azzurri e capelli rossi.
L'evento su le ginocchia degli dèi s'asside.
Gli dèi ci creano tante sorprese: l'atteso non si compie, e all'inatteso un dio apre la via.
Gli dei esistono, è evidente a tutti, ma non sono come crede la gente comune, la quale è portata a tradire sempre la nozione innata che ne ha.
Dagli dèi, dobbiamo imparare perlomeno una virtù: la discrezione. Essi si comportano in ogni caso come se non esistessero.
Preferirei sentir parlare di un barbone americano vivo piuttosto che di un dio greco morto.
È conveniente che esistano gli dei, e, siccome è conveniente, lasciateci credere che esistano.
Non sono da temere gli dèi; non è cosa di cui si debba stare in sospetto la morte; il bene è facile a procurarsi; facile a tollerarsi il male.
Che si siano sempre pregati gli dèi è umano, ma ciò non depone, a dire il vero, in favore della nostra eleganza. Meno che mai della loro.