Non sono da temere gli dèi; non è cosa di cui si debba stare in sospetto la morte; il bene è facile a procurarsi; facile a tollerarsi il male.
Non è apprezzabile chi è troppo facile all'amicizia né chi troppo vi esita; per amore dell'amicizia bisogna anche rischiare il proprio amore.
Né la ricchezza più grande, né l'ammirazione delle folle, né altra cosa che dipenda da cause indefinite sono in grado di sciogliere il turbamento dell'animo e di procurare vera gioia.
Fatica da bestia fa crescere il mucchio, ma rende triste la vita.
L'uomo è ricco da quando ha familiarizzato con la penuria.
Se la sicurezza nei riguardi degli altri uomini deriva fino a un certo punto da una ben fondata situazione di potenza e ricchezza, la sicurezza più pura proviene dalla vita serena e dall'appartarsi dalla folla.
Gli dèi sono tali in quanto, volutamente e intenzionalmente, non fanno nulla.
Sugli dèi, dì solo: sono.
Dagli dèi, dobbiamo imparare perlomeno una virtù: la discrezione. Essi si comportano in ogni caso come se non esistessero.
Che si siano sempre pregati gli dèi è umano, ma ciò non depone, a dire il vero, in favore della nostra eleganza. Meno che mai della loro.
Stanchezza, che d'un sol balzo vuol attingere le ultime cose, con salto mortale: una misera ignorante stanchezza, che non vuol più nemmeno volere: essa ha creato tutti gli dèi e i mondi dietro il mondo.
Preferirei sentir parlare di un barbone americano vivo piuttosto che di un dio greco morto.
Se tu percorrerai la terra, potrai trovare città senza mura, senza lettere, senza re, senza case, senza ricchezze, senza monete, senza teatri e palestre; ma nessuno vide mai né mai vedrà una città senza templi e senza dèi.
I doni degli dei nessuno può sceglierseli.
Gli dei muoiono, ma dalle loro ceneri altri dei nascono.
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