Gli dèi sono l'incarnazione di quello che non potremo mai essere.— Fernando Pessoa
Gli dèi sono l'incarnazione di quello che non potremo mai essere.
La vita è un male degno di essere vissuto.
La vita è quel che decidiamo di farne. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma quello che siamo.
Non ci sono norme. Tutti gli uomini sono eccezioni a una regola che non esiste.
Quando potrai dire il tuo grande amore, il tuo grande amore smetterà di essere grande.
L'ironia è il primo indizio del fatto che la coscienza è diventata cosciente. E l'ironia attraversa due stadi: lo stadio stabilito da Socrate, quando ha affermato "so soltanto di non sapere", e lo stadio stabilito da Sanches, quando ha affermato "non so se non so niente".
Non si debbono rifiutare i nobili doni degli dèi quali essi soli distribuiscono, e quali nessuno può acquistare con la sua volontà.
Dagli dèi, dobbiamo imparare perlomeno una virtù: la discrezione. Essi si comportano in ogni caso come se non esistessero.
Chi ama la verità odia gli dèi, al singolare come al plurale.
I doni degli dei nessuno può sceglierseli.
L'evento su le ginocchia degli dèi s'asside.
Gli Etiopi dicono che i loro dèi sono camusi e neri, i Traci che hanno occhi azzurri e capelli rossi.
Gli dei non danno mai tutte insieme le cose belle ai mortali.
Ci siano o no gli dèi, di essi siamo servi.
Preferirei sentir parlare di un barbone americano vivo piuttosto che di un dio greco morto.