Il più virtuoso davanti a Dio non è necessariamente il più idoneo.
Solo l'amore è credibile.
Ciò che viene detto sull'amore, sulla grazia, sul sorvolare e dimenticare, e così via, avrebbe potuto essere scoperto senza l'irradiamento di luce teologica?
Elezione significa allora, non l'eterna scelta nella grazia di Dio, ma l'efficacia della chiamata sulla libertà del chiamato.
Le nostre illusioni sono spesso a base di generosità.
Il popolo cristiano oggi cerca con la lanterna uomini da cui si irradi qualcosa della luce e della vicinanza dell'origine. Di modernità vuote di istinto religioso è sazio da gran tempo.
Uomini mediocramente morali hanno scritto eccellenti massime; invece uomini virtuosissimi nulla fecero per far durare la tradizione della virtù.
La virtù non andrebbe molto lontano se non fosse accompagnata dalla vanità.
Il senso di colpa si combatte solo con la pratica della virtù.
Una virtù non è altro che un vizio che s'innalza in luogo di abbassarsi; e una qualità è un difetto che ha saputo rendersi utile.
La bellezza, dopo tre giorni, è tanto noiosa come la virtù.
Le modeste virtù della donna, formano la felicità dello sposo, la buona riuscita della famiglia, l'agiatezza della casa.
La virtù è come la cimice. Perché esali il suo odore bisogna schiacciarla.
Basta una stilla di male per gettare un'ombra infamante su qualunque virtù.
Chiamiamo pomposamente virtù tutte quelle azioni che giovano alla sicurezza di chi comanda e alla paura di chi serve.
Niente è più amabile della virtù, niente spinge di più a voler bene, se è vero che proprio per la loro virtù e moralità ci sono care, in un certo senso, anche persone che non abbiamo mai visto.