Tutti i vizi, quando sono di moda, passano per virtù.— Molière
Tutti i vizi, quando sono di moda, passano per virtù.
Il verbo «dare» gli è tanto in odio che non dice mai «Ti dò il buon giorno», ma «... te lo impresto».
La grande prova d'amore è obbedire alla volontà della donna amata.
Le persone di classe sanno tutto senza avere imparato niente.
Libri e matrimonio non vanno d'accordo.
La morte non ha sempre le orecchie aperte ai voti e alle preghiere dei singoli eredi; e si ha il tempo di fare i denti lunghi, quando, per vivere, s'aspetta la morte di qualcuno.
Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinga credere di averli abbandonati noi.
Non vi fate schiavi del vostro stomaco: questo viscere capriccioso, che si sdegna per poco, pare si diletti di tormentare specialmente coloro che mangiano più del bisogno, vizio comune di chi non è costretto dalla necessita al vitto frugale.
Vi sono difetti che preservano da alcuni vizi più gravi, così come, in tempo di peste, i malati di febbre quartana si salvano dal contagio.
Quel che spesso ci impedisce di abbandonarci a un unico vizio è che ne abbiamo diversi.
Ci vogliono virtù a iosa per fare un vizio.
La politica dovrebbe rappresentare interessi, interpretare ideali, colmare il divario tra sogno e realtà; non può essere fatta solo sottolineando i vizi del proprio avversario.
I rapporti con una gran quantità di persone sono deleteri: c'è sempre qualcuno che ci suggerisce un vizio o ce lo trasmette o ce lo attacca a nostra insaputa.
Tutto al bene fluisce: dove non può la virtù, giova il vizio.
A nulla l'uomo rinuncia con più fatica che a un vizio, e pochi vizi sono così ostinati come quello di cui è vittima il ladro.
L'omosessualità per la classe povera non è un vizio ma un modo per accedere alle classi superiori.