Ci vogliono virtù a iosa per fare un vizio.
Il sonno è amore di morte, l'insonnia paura di morte.
Mi è impossibile amare una donna che non mi ami. Potrei esserle amico, ma niente di più. Ogni donna che non mi ama è un uomo.
È la vita che si trasforma in sogno e il sogno che si trasforma in vita, così come avviene per la memoria.
Molti diventano personaggi perché non sanno essere persone.
Spesso in un amico cerchiamo niente di più che un orecchio.
Nei Paesi borghesi come in terra comunista l'"evasione dalla realtà" è deplorata in quanto vizio solitario, perversione debilitante e abietta. Tale "evasione" è la fugace visione di splendori perduti e la probabilità di un verdetto implacabile sulla società attuale.
Chiamiamo vizi quei divertimenti che non osiamo provare.
Le grandi virtù dei tedeschi hanno creato più mali di quanti vizi abbia mai creato l'odio.
Non possiamo tollerare né i nostri vizi tradizionali né i loro rimedi.
Tutto al bene fluisce: dove non può la virtù, giova il vizio.
Fuggire il vizio è virtù e la saggezza comincia col tenersi lontani dalla follia.
Il vizio esisterà finché esisteranno gli uomini.
Gli dei sono strani. Non si servono solo dei nostri vizi per flagellarci. Essi ci spingono alla rovina anche per mezzo di quanto in noi è onesto, gentile, umano, tenero.
Nel crimine c'è dell'eroismo, come nella virtù. Il vizio e l'infamia hanno i propri altari e la propria religione.
Attraversa pure il mare, lascia che scompaiano terre e città all'orizzonte, i tuoi vizi ti seguiranno dovunque andrai.