Il mare: una tale quantità d'acqua rasenta il ridicolo.— Henri Monnier
Il mare: una tale quantità d'acqua rasenta il ridicolo.
Quello che Napoleone ha perso è l'ambizione. Se fosse rimasto un semplice ufficiale d'artiglieria, sarebbe ancora sul trono.
Un soldato deve essere pronto a morire per la sua patria. Anche a costo della vita.
Non c'è niente di più disperatamente monotono del mare; non mi stupisco della ferocia dei pirati.
Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza.
C'è una sorta di sollievo nel vuoto del mare. Né passato, né futuro.
Al rio sottile, di tra vaghe brume, guarda il bove coi grandi occhi: nel piano che fugge, a un mare sempre più lontano migrano l'acque d'un ceruleo fiume.
Il mare, una volta lanciato il suo incantesimo, ti terrà per sempre nella sua aura di meraviglia.
Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.
Acqua, energia e cibo. Devi fare l'economia. In mare non puoi portare l'opulenza di tutti i giorni.
Sulla riva del mare è scritta la storia della vita che si rinnova di continuo, come le onde che cancellano le impronte sulla sabbia oppure vi lasciano nuovi oggetti venuti da chissà dove.
Il mare è un antico idioma che non riesco a decifrare.
Al mare si sta fermi; movenze del gabbiano che affronta il vento. Vita sospesa.