La politica è l'arte della felicità umana.
Anche i codardi trovano per difendersi il coraggio della disperazione.
La purezza della razza non esiste. L'Europa è un continente di razze miste.
Ogni partito cerca di presentare come non importante ciò che di importante è cresciuto fuori di sé; ma se non gli riesce, lo avversa con tanta più asprezza, quanto più è eccellente.
Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi.
Tutte le madri vorrebbero che loro figlio diventasse Presidente, senza però fare prima il politico.
Chi gode d'una ferma autorità presto apprende che la sicurezza, e non il progresso, è la più grande lezione nell'arte del governo.
La burocrazia sta alla politica come il mistero alla religione.
Antipolitica è sfilare al Family Day e poi andare a puttane.
Antipolitica è dire «ce lo chiede l'Europa», ma se poi l'Europa ci chiede la legge anticorruzione, allora l'Europa si faccia i cazzi suoi.
La politica è il gioco de "l'ultimo che resta in piedi".
Si abbia il coraggio, in un contesto di comune responsabilità istituzionale, di assumere per intero il modello della quinta Repubblica francese: un sistema semipresidenziale e un meccanismo elettorale a doppio turno di collegio.
La politica dovrebbe rappresentare interessi, interpretare ideali, colmare il divario tra sogno e realtà; non può essere fatta solo sottolineando i vizi del proprio avversario.