Niente è più pericoloso d'un grande pensiero in un piccolo cervello.
Un'idea in un uomo somiglia a quel picchetto di ferro che gli scultori inseriscono nelle loro statue: essa l'impala e lo sostiene.
Si può paragonare abbastanza esattamente l'interno di una testa inglese a una guida Murray: molti fatti e poche idee.
Ho molto studiato i filosofi e i gatti. La saggezza dei gatti è infinitamente superiore.
Il vizio e la virtù sono dei prodotti, come il vetriolo e lo zucchero.
Si studiano tre settimane, si amano tre mesi, litigano tre anni, si tollerano trent'anni; e i figli ricominciano.
Scambiandosi i loro pensieri, gli uomini comunicano come nei baci e gli abbracci; chi accoglie un pensiero non riceve qualcosa, ma qualcuno.
Lo stadio più elevato nelle civiltà morali consiste nel riconoscere che dovremmo controllare i nostri pensieri.
Il pensiero consola di tutto, a tutto rimedia. Se talvolta è lui a farvi del male, chiedetegli il rimedio relativo: lo avrà senz'altro.
Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?
Anche per il pensiero c'è un tempo per arare e un tempo per mietere.
Tutti i pensieri sono immorali. La loro vera essenza è la distruzione. Se pensi a una cosa la uccidi. Nulla sopravvive se viene pensato.
I pensieri sono azioni.
Come ci sono sempre facce nuove, sebbene il contenuto degli uomini non vari molto, cosi devono esserci sempre nuove proposizioni con un simile materiale di pensiero.
I pensieri importanti sono per natura fulminei, e corti come i fulmini. In un paese veramente civile bisognerebbe poter "andare in cattedra" con da tre a sette pagine. Eliminare le lungaggini e le prolissità, nei casi migliori ridurre il testo a poche righe.
I nostri pensieri danno forma a ciò che noi supponiamo sia la realtà.