La democrazia è una credenza patetica nella saggezza collettiva dell'ignoranza individuale.
Il mondo si troverà sempre nel disordine e nell'ignoranza, dal momento che i dotti non ne costituiscono tutt'al più che la centesima parte.
Ogni verità che scopriamo, altrettanti enigmi di più da risolvere. Ogni scoperta migliaia di problemi. Ogni scoperta, superiore ignoranza.
Chi ostenta, con aria di superiorità, la propria ignoranza di cose, norme e forme, lasciando ad intendere che ciò assicuri una fine sensibilità, è quasi sempre un cuore ottuso e arido, incapace di interessarsi al mondo e agli altri.
La nostra conoscenza può essere solo finita, mentre la nostra ignoranza deve essere necessariamente infinita.
L'ignoranza è più vicino alla verità del pregiudizio.
Quanto più uno è ignorante tanto più è audace e pronto a scrivere.
Un uomo diventa saggio solo quando comincia a calcolare la profondità approssimativa della sua ignoranza.
L'ignoranza è un vizio.
L'ignoranza è la madre della devozione: è una massima proverbiale, che l'esperienza generale conferma. Ma cercate un popolo interamente privo di religione. Se lo troverete, siate certi che vi apparirà di poco superiore ai bruti.
È innocenza quando ci affascina, ignoranza quando ciò non accade.
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