Una società di atei inventerebbe subito una religione.— Honoré de Balzac
Una società di atei inventerebbe subito una religione.
La coscienza è uno di quei bastoni che ciascuno brandisce per picchiare il suo vicino e del quale non si serve mai per se stesso.
In Francia, lo scherzo è re e signore di tutto: si scherza sul patibolo, alla Beresina, sulle barricate, e qualche francese probabilmente scherzerà anche alla grande assise del Giudizio universale.
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono.
Gli incompresi si dividono in due categorie: le donne e gli scrittori.
Quasi sempre gli errori di una donna derivano dalla sua fede nel bene o nel vero.
C'è una sola religione, benché ne esistano un centinaio di versioni.
La religione è la sostanza della cultura, la cultura è la forma della religione.
Mi sono convinto che ogni religione esprime il bisogno di una determinata popolazione in quel momento storico.
Il mio concetto di religione è simile a quello di Lucrezio: la considero una specie di malattia, frutto della paura e fonte di indicibile sofferenza per l'umanità.
Una religione è tanto meno vera quanto più è nazionale, cioè mista a scorie.
La religione è la più gigantesca utopia, cioè la più gigantesca "metafisica" apparsa nella storia.
È divertente udire il cristiano odierno esaltare la dolcezza e la ragionevolezza della sua religione, ignorando che questa dolcezza e questa ragionevolezza sono dovute all'insegnamento di uomini, un tempo perseguitati dai cristiani.
La religione è un sorriso che plana sopra un non-senso generale, un profumo residuo sopra un'onda di nulla. È per questo che, quando è a corto di argomenti, la religione ripiega sulle lacrime.
Sono spesso più religioso in un giorno di sole.
Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze! Lo sappiano o no: costoro esercitano il veneficio. Dispregiatori della vita essi sono, moribondi e avvelenati essi stessi, hanno stancato la terra: possano scomparire!