La religione è l'oppio dei popoli.— Karl Marx
La religione è l'oppio dei popoli.
Le circostanze fanno l'uomo non meno di quanto l'uomo faccia le circostanze.
I soldi tramutano la fedeltà in infedeltà, l'amore in odio, la virtù in vizio, il vizio in virtù, la schiavitù in dominio, la stupidità in intelligenza, l'intelligenza in stupidità.
Non esiste nulla che abbia valore senza essere un oggetto d'utilità.
La storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi.
La classe che è la potenza materiale dominante della società è in pari tempo la sua potenza spirituale dominante.
In nome del cibo, del sesso, del look e dello shopping, amen. Dove amen è da intendersi come il tifo per la squadra di calcio preferita. Ecco che cos'è la religione oggi.
Il mio concetto di religione è simile a quello di Lucrezio: la considero una specie di malattia, frutto della paura e fonte di indicibile sofferenza per l'umanità.
Se l'ateismo si propagasse diventerebbe una religione non meno intollerante di quelle antiche.
La scienza è un'equazione differenziale. La religione è una condizione al contorno.
In breve, chiunque accetterà di consultare il buon senso sulle credenze religiose, si accorgerà facilmente che tali credenze non hanno alcun solido fondamento; che ogni religione è un castello in aria.
La religione è uno dei maggiori ostacoli che dobbiamo affrontare nel mondo d'oggi.
Essere religiosi significa interrogarsi appassionatamente sul senso della nostra vita ed essere aperti alle risposte, anche se esse ci scuotono in profondità.
È proprio la religione vera quella che non occorre professare ad alta voce per averne il conforto di cui qualche volta - raramente - non si può fare a meno.
Io non credo perché non sono credente. Credo che ci sia qualcosa da qualche parte, ma credo unicamente nel fatto che io credo che ci sia qualcosa da qualche parte.
Una religione è dannata e confessa la sua estrema impotenza il giorno in cui brucia il primo eretico.