Che cos'è l'arte, signore? È la natura concentrata.— Honoré de Balzac
Che cos'è l'arte, signore? È la natura concentrata.
Il privilegio di trovarsi dappertutto a casa propria appartiene solo ai re, alle puttane e ai ladri.
I godimenti che la passione dà, sono orribilmente tempestosi, pagati con snervanti inquietudini che spezzano le corde dell'anima.
Il ricordo è una memoria che ha goduto.
La virtù è inscindibile: o è o non è. Si dice che basta far penitenza dei propri peccati. Un altro bel sistema, in virtù del quale si è assolti da un delitto con un atto di contrizione!
Ecco com'è la vita. È un po' come la cucina, puzza altrettanto e bisogna sporcarsi le mani se si vuol far da mangiare; sappia soltanto sbrogliarsela con eleganza. È tutta qui la morale della nostra epoca.
Un'opera d'arte si spegne, impallidisce nelle stanze dove ha un prezzo, ma non un valore.
L'arte non nasce mai dalla felicità.
Uno dei compiti principali dell'arte è sempre stato quello di creare esigenze che al momento non è in grado di soddisfare.
L'arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità.
Occorre far capire che finché l'arte resta estranea ai problemi della vita, interessa solo a poche persone.
Non esiste vera arte senza perfetta inutilità.
L'arte non è l'applicazione di un canone di bellezza ma ciò che l'istinto e il cervello elabora dietro ogni canone.
Alcuni artisti hanno un modo di vivere e un modo di fare arte, per me ne esiste uno solo.
L'arte deve iniziare con consapevolezza e terminare nell'inconscio, cioè oggettivamente; l'Io è consapevole rispetto alla produzione, inconscio rispetto al prodotto.
Le lettere e le arti, pur che rappresentino le cose reali cui c'intendiamo, trastulli permessi.