Viaggiare mi ha dato la possibilità di recarmi in luoghi che già esistevano nella mia immaginazione.— Hugo Pratt
Viaggiare mi ha dato la possibilità di recarmi in luoghi che già esistevano nella mia immaginazione.
Col fumetto posso fare di tutto, perché non è un'arte minore. E perché se l'arte è comunicazione, cosa c'è di più comunicativo del fumetto?
Se mi trovo in compagnia di persone intelligenti non fa differenza se uno è italiano, etiope o argentino. Solo la stupidità e l'insensibilità non hanno bandiere.
Una volta che hai viaggiato, il viaggio non finisce mai, ma si ripete infinite volte negli angoli più silenziosi della mente. La mente non sa separarsi dal viaggio.
Difficile diventare adulti se non si fa un viaggio da soli. È un modo per superare la paura dell'altro e anche di sé stessi, in cui ci si trova a fronteggiare la nostalgia, si arriva alla riscoperta delle radici. Finché non fai un viaggio da solo non impari a rapportarti con gli altri.
Il piacere raffinato di desiderare dappertutto il chez soi, quanto progredirà nei gusti, finirà col rendere quasi inutile il viaggiare.
La presunzione di onniscienza sorta con internet ha generato l'errata e arrogante convinzione secondo cui lo sforzo fisico del viaggio è diventato superfluo.
I viaggi finiscono laddove s'incontrano gli amanti.
Viaggiare in America è come affondare un coltello caldo in un pane di burro.
Viaggiare è un atto di umiltà. Chi è convinto di sapere tutto, preferisce non muoversi da casa.
I viaggi sono la parte frivola nella vita delle persone serie, e la parte seria nella vita delle persone frivole.
I grandi viaggi hanno questo di meraviglioso, che il loro incanto comincia prima della partenza stessa. Si aprono gli atlanti, si sogna sulle carte. Si ripetono i nomi magnifici di città sconosciute.
Chi viaggia molto non cerca posti nuovi, ma fugge da quelli vecchi.