La sessualità rimane per sempre al centro delle preoccupazioni dei cristiani.
Combattere contro l'"ovvio" è una battaglia al tempo stesso assurda, per l'evidenza di ciò che dice, e disperata per la sua inutilità.
Ho passato una vita a difendere le donne, ma che delusione. Purtroppo debbo constatare che non pensano.
Laddove tutti sono «uguali» (o vengono costretti a sembrare uguali) la passività dei sudditi è assicurata, ma è assicurata anche l'assoluta debolezza della società.
I Papi italiani hanno sempre dimostrato di essere dei governanti italiani contro gli italiani.
Se in Italia chiedi, "ma tu con tua madre hai mai parlato di sesso?" "Con mia madre? Non potrei mai!". Per molti maschi italiani la mamma non ha niente a che fare con la sessualità. La mamma non bacia, la mamma non fa sesso, la mamma è una donna a sé. È la madonna asessuata.
L'amicizia è amore con in meno il sesso e in più la ragione. L'amore è amicizia con in più il sesso e in meno la ragione.
Il sesso è il lirismo del popolo.
Se il sesso avesse a che fare soltanto con la procreazione, l'educazione sessuale sarebbe una cosa ragionevole. Ma il sesso ha a che fare anche con altre funzioni, per esempio con l'educazione sessuale.
Il sesso a novant'anni è come giocare a biliardo con una corda.
Il sesso è la droga dei poveri.
Nell'arco della vita l'attività sessuale si svolge a forma di cerchio. Comincia dove finisce, con le carezze.
Facendone un peccato il Cristianesimo ha fatto molto per il sesso.
A letto, meglio una donna che finge bene di una che fa sul serio male.
Il sesso con lui? Era come cercare di svegliare un cavallo morto.