La malignità è cattiveria impotente.
La prudenza è la maschera dell'astuzia. O nessuna delle due è virtù, o entrambe.
I pensatori e i filosofi di tutte le epoche e di tutti i paesi parlano dei loro tempi, come di tempi eccezionalmente scellerati. È logico arguire che gli uomini siano stati scellerati in ogni tempo.
Diffidate degli uomini che non hanno passioni.
Il legame più potente che ci unisce alla donna è quello della maternità.
La bontà nella donna è debolezza, nell'uomo carattere; però più frequente in quella che in questo.
É nella natura umana una certa malignità, onde sentesi ognora inclinata ad abbassare piuttosto che a rialzare il merito altrui; ed il merito si abbassa quando si può dire che l'autore va indietro.
Le malignità non ci offendono come avrebbero offeso le nostre madri.
La malignità caro signore, è lo spirito della critica, e la critica è l'origine del progresso e della civiltà.
L'uomo giusto aggrotta le ciglia, ma non sorride mai d'un sorriso cattivo. Comprendiamo la collera, non la malignità.
Quando e' maligni e gli ignoranti governano, non è maraviglia che la virtù e la bontà non sia in prezzo; perché e' primi l'hanno in odio, e' secondi non la cognoscono.
Il maligno dice male de' buoni; lo stolto or de' buoni, or de' malvagi; il saggio di nessuno mai.
La malignità non entra in Paradiso.
Il maligno dice male de' buoni; lo sciocco or de' buoni, or de' malvagi; il saggio di nessun mai.
La malignità ne' poveri può facilmente procedere per accidente, ne' ricchi è più spesso per natura; però ordinariamente è da biasimare più in uno ricco che in uno povero.