Poeta si diventa, ma vedova di guerra si nasce.
Il mondo è rotondo. Chi parte, perde tempo.
L'operaio di una città moderna usufruisce, oggi, di un benessere materiale superiore a quello di un nobile dei secoli scorsi.
Un pezzo di carta in casa, fa sempre comodo, per la pulizia personale.
La forza della dittatura è nei muscoli, non nel cuore.
Nei giorni di miseria, anche il brodo d'un osso può nutrire.
In guerra come in amore per venire a termine bisogna avvicinarsi.
La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è dunque solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi.
Le armi non si devono mai impugnare per vani disegni di grandezza né per l'avidità di conquiste.
Nella guerra, determinazione; nella sconfitta resistenza; nella vittoria, magnanimità; nella pace, benevolenza.
Quando scoppia una guerra, la gente dice: "Non durerà, è cosa troppo stupida". E non vi è dubbio che una guerra sia davvero troppo stupida, ma questo non le impedisce di durare.
La guerra è come l'amore, trova sempre il suo fine.
La carestia, la peste e la guerra sono i tre più famosi ingredienti di questo basso mondo... Ma la guerra, che riunisce tutti questi doni, ci viene dall'inventiva di tre o quattrocento persone sparse sulla superficie del globo sotto il nome di principi o di governanti.
Gli uomini che muoiono sono i figli, gli amanti, i mariti. Una donna può solo perdere in guerra, mai vincere. E a lei la guerra non dà nessun brivido di emozione.
Conosco la guerra come poche altre persone al mondo e niente mi è più rivoltante di essa.
Come si può sperare di sconfiggere le guerre se nel mondo continueranno a vincere uomini che hanno ancora paura?