La guerra non è che un duello su vasta scala.— Karl von Clausewitz
La guerra non è che un duello su vasta scala.
Lo stesso fine politico può produrre effetti totalmente diversi su popoli diversi e, anche sullo stesso popolo, in epoche diverse.
Poiché il talento e il genio agiscono all'infuori delle leggi della teoria, si trasformano nell'antitesi della realtà.
Tanto più lo scopo della guerra verrà a coincidere con il fine politico e tanto più puramente militare e meno politica sembrerà essere la guerra.
Per quanto riguarda la deduzione degli effetti dalle cause si presenta spesso una difficoltà insormontabile: non si conoscono affatto le vere cause.
Vi sono due cose che un popolo democratico farà sempre con grande fatica: cominciare una guerra e finirla.
La guerra è come l'amore, trova sempre il suo fine.
Più che una fine della guerra, vogliamo la fine dei principi di tutte le guerre.
Come tutte le cose buone, anche la guerra, da principio è difficile. Ma poi, quando ha attaccato, tien duro. Allora la gente ha paura della pace, come chi gioca a dadi ha paura di smettere perché viene il momento di fare i conti, di vedere quanto s'è perduto.
La guerra non consiste solo di battaglie, o dell'atto di combattere, ma di un periodo di tempo, in cui la volontà di contendere in battaglia è sufficientemente nota.
Una guerra non è vinta se il nemico sconfitto non è stato trasformato in un amico.
Preparare la guerra è l'unico modo per mantenere la pace.
Finché la guerra sarà considerata una cosa malvagia, conserverà il suo fascino; quando sarà considerata volgare, cesserà di essere popolare.
La prossima guerra mondiale sarà combattuta con le pietre.
Le guerre non si pagano in tempo di guerra, il conto viene dopo.