Coloro che soffrono di febbri quartane, se perdono sangue dal naso, è un cattivo segno.— Ippocrate
Coloro che soffrono di febbri quartane, se perdono sangue dal naso, è un cattivo segno.
La vita è breve, l'arte vasta, l'occasione istantanea, l'esperimento pericoloso, il giudizio difficile.
L'autunno è cattivo per i sofferenti di consunzione.
Quando è giovevole sottrarre sangue dalle vene, bisogna salassare in primavera.
Lavorare, mangiare, bere, dormire, amare: tutto deve essere misurato.
Definirò ciò che ritengo essere la medicina: in prima approssimazione, liberare i malati dalle sofferenze e contenere la violenza della malattia, e non curare chi è ormai sopraffatto dal male.
Mi è rimasto solo il sangue, prendetelo ma non fatemi soffrire a lungo.
Vedete? È sangue umano! Umano! Non divino!
Se dormendo supino provate difficoltà di respiro, o vi paja d'aver sul petto una pietra; non vi prendete paura di spiriti maligni, attesoche altro non è che la circolazione del sanguo ritardata.
Non è la carne e il sangue, ma il cuore che ci rende padri e figli.
L'altare della libertà vacilla se cementato con il solo sangue.
Il sangue si è il tesoro della vita; però non è da dissiparsi temerariamente.
Senza sforzo, senza sacrificio e senza sangue nulla si conquista nella storia.
Ho paura talvolta anche del mio sangue che pulsa nelle arterie come, nel silenzio della notte, un tonfo cupo di passi in stanze lontane.
Dall'alma origin solo han le lodevol'opre. Mal giova illustre sangue ad animo che langue. [...] Chi de la gloria è vago sol di virtù sia pago.
Nell'età delle commozioni il cuore non basta a reggere la spinta del sangue. Il mondo intorno è poco rispetto alla grandezza che si allarga in petto.