Isaac Bashevis Singer offre una profonda riflessione sull'arte come un meccanismo di sopravvivenza emotiva. In questa affermazione, l'autore suggerisce che la creazione artistica e il suo consumo hanno lo scopo primario di offrire uno sbocco temporaneo alla sofferenza umana quotidiana. Questa visione del ruolo dell'arte come una forma di fuga dalla realtà tragica della vita mette in luce non solo le difficoltà intrinseche all'esistenza, ma anche la necessità e il valore delle pause creative per preservare lo spirito. La frase invita a considerare l’importanza dei momenti che ci permettono di dimenticare i problemi quotidiani attraverso mezzi artistici come un aspetto essenziale della sopravvivenza umana.