Gli afrodisiaci sono il ponte gettato tra gola e lussuria.
Credo sia una reazione sana, il riaffermarsi della vita, del piacere e dell'amore dopo aver percorso per molto tempo i territori della morte.
La scrittura per me è un tentativo disperato di preservare la memoria. I ricordi, nel tempo, strappano dentro di noi l'abito della nostra personalità, e rischiamo di rimanere laceri, scoperti.
La vita è un arazzo e si ricama giorno dopo giorno con fili di molti colori, alcuni grossi e scuri, altri sottili e luminosi, tutti i fili servono.
Affronta gli ostacoli mano a mano che si presentano: non sprecare energie per paura di quello che può accadere dopo.
La scrittura è un tentativo disperato di preservare la memoria.
La lussuria è vizio naturale, al quale la natura incita ciascuno animale.
Felici i giorni in cui il fato ti riempie di lacrime ed arcobaleni, della lussuria che tenta i papaveri con turbinii e voglie.
La lussuria è la causa diretta della nascita la quale è la causa diretta del dolore e della morte.
Lussuria è causa della generazione.
La gratitudine guarda al passato e l'amore al presente; paura, avarizia, lussuria e ambizione guardano al futuro.
Sì, c'è una lussuria del dolore, come c'è una lussuria dell'adorazione e persino una lussuria dell'umiltà. Se bastò così poco agli angeli ribelli per mutare il loro ardore d'adorazione e umiltà in ardore di superbia e di rivolta, cosa dire di un essere umano?
Perché ci si immagina di essere innamorati? Aveva letto da qualche parte che l'amore era stato inventato nel secolo XI dai trovatori. Perché non ci hanno lasciati con la sola lussuria?
Il libertino cerca continuamente esperienze intellettuali nuove. E allora, in questo senso la lussuria è la passione del conoscere, dell'andare avanti, del non fermarsi mai, di non accontentarsi mai di un punto di vista raggiunto.
Ahimè. Fui incapace di trascendere il semplice fatto umano che qualunque conforto spirituale potessi trovare, qualunque litofanica eternità fosse stata preparata per me, nulla avrebbe potuto far dimenticare alla mia Lolita l'immonda lussuria che io le avevo inflitto.