L'uomo non sta in nessun posto. Perché qua non è un posto, e io sono qua per testimoniarlo.— Jack Kerouac
L'uomo non sta in nessun posto. Perché qua non è un posto, e io sono qua per testimoniarlo.
Cos'è quella sensazione che si prova quando ci si allontana in macchina dalle persone e le si vede recedere nella pianura fino a diventare macchioline e disperdersi?
Forse che Blacky è meno uomo perché non si è mai sposato e non ha avuto figli e non ha obbedito all'ingiunzione della natura di moltiplicare cadaveri di se stesso?
A me piacciono troppe cose e mi ritrovo sempre confuso e impegolato a correre da una stella cadente all'altra finché non precipito.
Quelle stelle che nel Nord, nelle notti chiare, sono lacrime ghiacciate tra miliardi di altre, la via lattea di gennaio come caramelle d'argento, veli di gelo nell'immobilità, che lampeggiano, pulsando al ritmo lento del tempo e del sangue dell'universo.
Non ti preoccupare della morte, quando ci arrivi, perché non lascia impronte.
L'ora in cui non avrò più bisogno di spiegare è giunta, e con pazienza mi preparo a entrare nel buio, il buio che lo specchio del mondo non riflette.
Del tutto indipendentemente dal mero scambio di informazione, ci pare che l'uomo debba comunicare con gli altri per avere la consapevolezza di sé.
Più un uomo conosce, più perdona.
Sapevo che sarebbe stata una giornata stupida. Capitano a tutti, di quando in quando.
La consapevolezza è una malattia.
Non vivrò in eterno e più me ne rendo conto, più rimango stupito.
L'universo sapeva che noi saremmo apparsi.
Il male e gli spiriti maligni, i diavoli e le possessioni diaboliche, sono le conseguenze dell'inadeguata consapevolezza di Dio. Noi dobbiamo evitare di pensare al male come ad una forza autonoma - una forza che lavora contro l'uomo o, se volete, contro Dio.
Se non sai molte cose del tempo, il tempo segna la fine delle cose.
Quando raggiungerete il cuore della vita troverete di non essere né superiori al malvagio né inferiori al profeta.