Dipingere è azione di autoscoperta. Ogni buon artista dipinge ciò che è.
Non mi interessa l'espressionismo astratto e comunque non si tratta di un'arte senza oggetto, né di un'arte che non rappresenta. Io a volte ho molta capacità di rappresentare, anche se di solito ne ho poca. Ma se tu dipingi il tuo inconscio, le figure devono per forza emergere.
L'artista moderno, mi pare, lavora per esprimere un mondo interiore; in altri termini: esprime il movimento, l'energia e altre forze interiori.
L'inconscio è un elemento molto importante dell'arte moderna e penso che le pulsioni dell'inconscio abbiano grande significato per chi guarda un quadro.
L'arte moderna non è altro che l'espressione degli ideali dell'epoca in cui viviamo.
Si può dipingere ogni cosa, basta soltanto vederla.
I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni.
Le persone che cercano il significato simbolico mancano di afferrare la poesia e il mistero inerente alle immagini.
I colori in pittura sono le lusinghe per convincere gli occhi, come la dolcezza della metrica lo è in poesia.
L'animazione della tela è uno dei più difficili problemi della pittura.
Quel pittore che non dubita poco acquista. Quando l'opera supera il giudizio dell'operatore, esso operante poco acquista. E quando il giudizio supera l'opera, essa opera mai finisce di migliorare, se l'avarizia non l'impedisce.
Sono bravo a dipingere e disegnare: lo credo io stesso e lo dicono anche gli altri.
La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto.
La pittura è una cosa privata; si lavora solo per pochi.
Per me la pittura è un'azione drammatica durante la quale la realtà si trova disintegrata.