La realtà non è nulla più che un istinto collettivo.
La realtà è la principale causa di stress, per coloro che che sono in contatto con essa.
L'istinto è una cosa meravigliosa. [?] Non può essere spiegato, né dev'essere ignorato.
Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Questa è la loro confusa vanità. Le donne hanno un istinto più sottile per le cose: a loro piace essere l'ultimo amore di un uomo.
Ogni anima ha un viscere improprio.
Se un uomo è un uomo, non una pecora del gregge, v'è in lui un istinto di sopravvivenza che lo induce a battersi... anche se capisce di battersi a vuoto, anche se sa di perdere: don Chisciotte che si lancia contro i mulini a vento senza curarsi d'essere solo e anzi fiero d'essere solo.
L'istinto è il naso della mente.
C'era un Richiamo che premeva, urgente, le pareti del suo cranio. E lui era troppo debole per resistere dopo anni di sonno ininterrotto nutrendosi solo di incubi.
Meglio affidarsi all'istinto, come mi hanno insegnato Balzac e Tolstoj e come mi ha ripetuto Freud: il sesso non è tra le gambe, ma nel cervello, il giudizio morale non esiste, siamo tutti buoni e cattivi, casti e perversi.
Gli istinti non tengono conto dei contratti o degli obblighi, se li tenti troppo.
Ogni impulso che cerchiamo di soffocare fermenta nella nostra mente e ci avvelena.
Un impeto irresistibile mi dona la forza e mi impone di osare il sempre più alto e il sempre più duro, di mettere in luce l'estremo che c'è in me.