Non importa quanti viaggi fai: il tuo non è ancora finito.— Jeff Goldblum
Non importa quanti viaggi fai: il tuo non è ancora finito.
Non importa come si viaggia, mentre ancora sei in viaggio.
E' meglio non guardare il sole durante un'eclissi.
Credo che in futuro, ovunque mi trovi al mondo, mi chiederò se a Ngong piove.
Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta.
Viaggiando ci s'accorge che le differenze si perdono: ogni città va somigliando a tutte le città, i luoghi si scambiano forma ordine distanze, un pulviscolo informe invade i continenti.
Viaggiare – ti lascia senza parole, poi ti trasforma in un narratore.
Difficile diventare adulti se non si fa un viaggio da soli. È un modo per superare la paura dell'altro e anche di sé stessi, in cui ci si trova a fronteggiare la nostalgia, si arriva alla riscoperta delle radici. Finché non fai un viaggio da solo non impari a rapportarti con gli altri.
Ho attraversato mari, ho lasciato dietro di me città, ho seguito le sorgenti dei fiumi e mi sono immerso nelle foreste. Non ho mai potuto tornare indietro, esattamente come un disco non può girare al contrario. E tutto ciò a cosa mi stava conducendo? A questo preciso istante.
C'è una oscura regione della terra che manda per il mondo degli esploratori.
Viaggiare è un atto di umiltà. Chi è convinto di sapere tutto, preferisce non muoversi da casa.
L'anno scorso ho passato 322 giorni in viaggio, ho volato per 350 mila miglia la luna ne dista 250 mila; le cose che tutti odiano del viaggiare per me sono confortanti reminescenze che sono a casa.
Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco.