Se tu fossi una lacrima io non piangerei per paura di perderti.

Jim Morrison
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La nostra interpretazione

In queste parole emerge un sentimento talmente intenso da trasformare persino il pianto, normalmente associato al dolore, in qualcosa di troppo prezioso per essere speso con leggerezza. L’immagine delle lacrime diventa simbolo di fragilità e unicità: ciò che scende dagli occhi si perde, non torna più indietro, e proprio questa irreversibilità rende l’idea di quanto sia grande la paura di perdere la persona amata. Ogni lacrima diventa una sorta di piccola vita affidata al volto, un frammento dell’altro che scivolando via verrebbe sottratto per sempre. L’amore espresso è assoluto, quasi sacrale: non esiste gesto, neppure il più spontaneo, che valga il rischio di allontanare ciò che si ama. Il desiderio di protezione supera il bisogno di sfogo emotivo, come se il sentimento fosse così forte da imporre rinuncia e controllo pur di garantire la presenza dell’altro. Si percepisce una dedizione totale, che mette la persona amata al centro di ogni pensiero, fino al punto di cambiare comportamenti istintivi pur di preservarla. In sottofondo si riconosce anche una lieve nota di paura, una consapevolezza della precarietà dei legami, che rende ogni istante condiviso qualcosa da difendere con estrema cura. Questo equilibrio tra tenerezza e timore rivela un amore romantico, idealizzato, che teme la perdita più di qualsiasi sofferenza personale.

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